Questo colossale articolo è dedicato a chi vuole capire totalmente come creare una newsletter. Ma non solo… ho scritto questa guida per chi vuole veramente comprendere tutto quello che sta dietro ad una newsletter. Contiene tecniche, strumenti e strategie di email-marketing che dovrebbero essere usate in qualsiasi sito / blog.
E’ una pagina molto lunga, quindi se non hai tempo di leggerla tutta adesso salvatela tra i preferiti o inviati il link via mail per guardarlo un secondo momento.
Non ti mostrerò solamente dei concetti ma cercherò di andare oltre e nello specifico degli argomenti. Capire il perché delle cose che si fanno, è importante.
La newsletter è uno strumento veramente fondamentale se hai un sito o qualsiasi attività di marketing online. Ti spiegherò esattamente come si fa a creare una newsletter di successo e come si fa ad ottenere migliaia di iscritti alla propria newsletter.
Parleremo anche di quali sono le migliori strategie per sfruttare al meglio la newsletter come strumento di marketing e di quali siano le tecniche migliori per avere risultati e profitti.
Infine, ti farò capire come si fa ad automatizzare tutto il processo tramite gli autorisponditori in modo da creare solo una volta in flow e poi lasciarlo lavorare per sempre da solo, per te.
Pronto? Mettiti comodo e iniziamo (dalle basi).
- Cosa è una newsletter?
- Perché devi creare una newsletter?
- Cosa serve per creare una newsletter?
- L'esatto processo da usare per una newsletter perfetta
- 0 – Progettazione del funnel
- 1 – Cattura (Lead generation)
- 2 – Pasturazione (Lead nurturing)
- 3 – Conversione (Lead Conversion)
- Conclusioni
- Accedi alla mia lista Privata
Cosa è una newsletter?
Mettiamo subito in chiaro alcune definizioni e concetti che poi incontrerai lungo tutto questo articolo e che da ora in poi ti serviranno. Magari le conosci già ma, per chi non è esperto, sono informazioni sempre utili.
Prima cosa, che cosa è una newsletter? Ci sono due definizioni secondo me…
Per chi non è nel settore del marketing online, la newsletter è una serie di email che contengono informazioni, promozioni, offerte e altre cose, che vengono inviate con cadenza variabile dopo essersi iscritti inserendo la propria mail.
Questa è la definizione che le persone che ricevono una newsletter potrebbero dare.
Invece, la definizione giusta, quella che interessa a noi, quella che danno le persone che le newsletter le mandano e non le ricevono, è questa:
La newsletter è una fonte di traffico proprietaria a basso costo e con un’alto tasso di conversione.
Ma se proprio la vuoi mettere in maniera “poetica”, diciamo che una newsletter è uno dei modi più semplici ed efficaci per rimanere in contatto con il proprio pubblico (e per fare marketing su di esso).
Tutto chiaro? Andiamo avanti.
Perché devi creare una newsletter?
Vediamo un’attimo perché vale veramente la pena implementare una newsletter su qualsiasi sito. Visto che tutti dicono quanto sia importante avere una newsletter, dicono che sia super strategico avere la mail dei visitatori (e hanno ragione).. ci hai fatto casio?
Beh, vediamo quali sono i motivi che giustificano tali risposte e poi andremo nel dettaglio su quelli più rilevanti.
Con una newsletter puoi:
- Comunicare con i tuoi lettori o aggiornarli.
- Inviare annunci inerenti il tuo sito /blog /brand.
- Inviare offerte speciali, promozioni di eventi, coupon, voucher, buoni sconto direttamente.
- Impostare una sequenza di mail per lanciare prodotti riservati agli iscritti.
- Ottenere o pubblicizzare testimonianze o recensioni sui tuoi prodotti o servizi.
- Aumentare l’engagement, la fedeltà e la comunicazione con i tuoi lettori e clienti dandogli un motivo per tornare
- Costruire il tuo “brand” e un’ulteriore asset online completamente sotto il tuo controllo.
- Aumentare i visitatori del tuo sito /blog istantaneamente e automaticamente.
- Vendere qualsiasi cosa, aumentando i guadagni e la revenue del sito.
Gli ultimi 4 punti di questa lista, che ha cercato di riassumere perché è importante creare una newsletter, meritano un’approfondimento specifico, perché sono veramente “punti chiave“.
1- La newsletter è una fonte di traffico gratis
Nella definizione sopra ho detto che la newsletter è una fonte di traffico proprietaria.
Cosa significa?
Significa che la controlli tu, sei il padrone di quella fonte di traffico.
Non è qualcosa che dipende da un elemento esterno, tipo Facebook o Google, dove il tuoi account pubblicitari possono sempre venire bannati, anche troppo facilmente.
La newsletter e più in generale le liste di email che hai, le hai tu, le possiedi, nessuno te le può togliere. Sono dati di tua proprietà e per questo li usi quando e come vuoi.
Se hai un blog che riceve la totalità del traffico tramite i motori di ricerca, sei in una posizione pericolosa. Mettiamo che un giorno Google si sveglia e decide di penalizzare il tuo sito, come fai? Metti che tutti i tuoi posizionamenti organici in serp precipitano in sesta o settima pagina… è un disastro.
Perdi tutto il traffico e sei fregato.
Ma invece, se hai un database di email, divisi in liste e magari anche segmentati per interessi, hai in mano una macchina che può generare traffico quando ti pare.
In più, questo traffico lo puoi direzionare dove vuoi, controllare completamente e puoi sempre aggiornare sempre di più il database di utenti, usando questo strumento, rendendo le tue liste sempre più segmentate e dettagliate.
Fantastico!
2- La newsletter è una fonte di guadagno istantanea
Se capisci che la newsletter è una fonte di traffico, inizierai anche a capire quale possa essere il suo valore.
Metti, per esempio, di aver pubblicato un’offerta sul tuo blog, oppure un nuovo prodotto sul tuo sito web ecommerce. Magari hai una promozione speciale, potrebbe essere un’offerta particolare qualsiasi.
L’offerta che hai creato ha bisogno di visitatori, utenti che arrivano e vedono l’offerta e poi, magari, procedono ad acquistare il prodotto.
In pratica hai bisogno di traffico web. Ora, avendo appena pubblicato l’offerta, non puoi contare sul traffico organico perché Google ancora non ha indicizzato la tua pagina, il tuo prodotto o la tua landing page. OK?
Magari un po di organico lo riceve comunque perché il sito, si spera, è posizionato in serp e tu hai messo qualche banner in homepage o in sidebar per direzionare un po di traffico sull’offerta. Comunque sia non puoi contare sul traffico organico, in questo caso.
Mettiamo anche che non hai i soldi per lanciare una campagna pubblicitaria, oppure non hai tempo, oppure non sai proprio come si fa.
Però, grazie a Dio, hai una lista di 15.000 email, che hai raccolto nei mesi precedenti sullo stesso sito, lo stesso dove hai pubblicato l’offerta (e quindi persone probabilmente interessate alla tipologia di prodotto).
Cosa fai?
Puoi inviare una serie di email alla tua lista di 15 mila persone e generare gratuitamente e istantaneamente traffico web mirato. Otterrai ottimi CTR e un’altissima probabilità di conversione.
Bello, vero?
3- La newsletter è un asset indipendente
Come ho detto sopra, la newsletter e le liste di mail sulle quali opera sono qualcosa che tu possiedi. Infatti è un vero e proprio asset, un motore che può alimentare da solo il tuo business online. Questo motore ha quindi un valore intrinseco che viene mantenuto nel tempo.
Avere una newsletter che gira su una lista di 15 mila email, è completamente diverso da avere una pagina Facebook con 15 mila fan.
Quando fai un post nella pagina Facebook non raggiungerai mai tutti, ma solo una piccolissima percentuale del pubblico. Facebook vuole che spendi soldi promuovendo i post, se vuoi farli vedere ai tuoi follower.
Inoltre se un giorno Facebook dovesse morire, oppure se il tuo utente target dovesse spostarsi su un’altro social network, dovresti ricostruire da zero una nuova community , inseguendo il tuo pubblico.
Invece, con una lista di mail in tasca, hai sempre “dietro” il tuo pubblico, non lo insegui mai, sei tu che lo direzioni sempre.
4- La newsletter è un motivo per tornare
Se fornisci ai tuoi lettori dei contenuti di valore e se glieli consegni direttamente, come una mail della newsletter in effetti fa, stai semplicemente costruendo una relazione con loro.
Più email mandi, più aiuti a creare questa relazione che è composta da un rapporto dove tu offri sempre notizie e contenuti che interessano alla tua audience, contenuti di valore.
La tua audience, una volta ricevuta la newsletter, consumerà i contenuti, si nutrirà delle informazioni, cliccherà, risponderà alle mail, compirà azioni tornando sul tuo sito, comprerà forse qualcosa.
Puoi potenziare ancora di più questo processo di fedeltà e coinvolgimento, semplicemente aumentando ancora di più il valore che fornisci e consegni agli utenti iscritti.
Rendilo ad esempio molto maggiore di quello che gli utenti non iscritti alla newsletter possono ottenere.
Cosa serve per creare una newsletter?
Adesso che hai chiara la teoria, prima di farti vedere il processo esatto per creare una newsletter di successo (e ahimè anche la teoria che c’è dietro) voglio che ti fermi un secondo.
Facciamo il punto un attimo. Per creare una newsletter saranno due gli elementi che ti serviranno:
- Un software di email marketing, col quale creerai i form, le liste, gli attributi dei contatti, le automazioni e ovviamente tutte le mail che le compongono.
- Una piattaforma per creare un sito web, dover riceverai il traffico web, che atterrerà sulle tue landing pages o squeeze pages.
Ora, mi piacerebbe rispondere subito ad alcune domande che mi vengono sempre fatte quando si parla di come creare una newsletter, e che spesso creano dei “blocchi” che non hanno alcun senso.
Sono domande che magari ti sei fatto anche tu. In questo caso leggi le risposte, spero riescano a eliminare totalmente e in anticipo tutti i blocchi che potresti avere e che, fino ad ora, ti hanno impedito di creare una newsletter, che è una cosa facilissima, che tutto possono (e dovrebbero) fare.
1 – Quali strumenti servono per creare una newsletter?
Te ne serve solo uno, completo e facile da usare, Active Campaign. Te lo dico perchè è quello che uso io e lo uso tutti i giorni su tutti i miei siti, ho scritto anche una lunghissima guida recensione che ti consiglio vivamente di leggere: guida completa su Active Campaign.
Considera che ti sto consigliando il migliore, ma non è il primo strumento che ho utilizzato. All’inizio utilizzavo Aweber, che è molto usato negli Stati Uniti, ma avevo grossi problemi perché le mie mail venivano messe in cartella di spam.
Poi sono passato a Mailchimp, forse ne hai sentito parlare, che era molto economico ma poco intuitivo ed elastico. Alla fine, ho visto la luce con Active Campaign e se lo provi anche tu o leggi il mio articolo, capirai anche tu il perché.
C puoi fare cose che nemmeno ti immagini, guardatele, oppure prova direttamente creando un account demo gratuito. Tutte le funzioni e le cose che puoi fare con questo strumento le trovi scritte nel mio articolo dedicato qui.
Giusto per darti un’idea di quello che poi fare con questo strumento:
- Creare tutti i form di iscrizione che vuoi e personalizzarli con i campi che vuoi e lo stile che vuoi (anche tramite CSS)
- Dividere gli iscritti in liste e inviare messaggi automatici diversi a seconda della lista di iscrizione
- Assegnare un tag ai lead, a seconda di quale form hanno usato per iscriversi.
- Ci creare automazioni che partono in automatico e avviano sequenze di mail o altre automazioni
- Tracciare gli utenti all’interno del sito o tracciare la loro attività di engagement con le mail che mandi
- Creare tutte le mail che vuoi usando template già fatti o crearle da zero
- Ottimizzare qualsiasi mail o automazione verificando le statistiche o facendo A/B test.
- Aggiungere parametri personalizzati ai contatti e aggiornarli in modo automatico.
- Integrare facilmente i form in WordPress o usare altre 100 mila facili integrazioni.
- Puoi fare una marea di altre cose con tutte le funzioni che trovi qui.
Quindi, alla domanda “quale tool per creare newsletter mi consigli?” io risponderò sempre Active Campaign.
1 – Quali strumenti servono per ricevere il traffico?
Ti serve un sito, questo è poco ma sicuro e quindi una piattaforma che ti permetta di costruire delle landing page o delle squeeze page dove potrai mettere i tuoi contenuti e i form di contatto.
Hai due possibilità:
- Compri un dominio e impari a creare un blog con wordpress, lo installi, metti il tema, crei un layout, scrivi i contenuti, pensi ad un funnel, lo crei, controlli che tutto funzioni e poi ti integri Active Campaign su wordpress.
- Ti affidi ad una soluzione all-in-one fatta apposta per creare landing page, squeeze page e collegarle direttamente all’autorisponditore. La migliore è questa (in questa pagina ho scritto una lunga recensione a riguardo)
2 – Quanti iscritti servono?
Questa è una domanda che non ha una risposta precisa. Innanzi tutto vuoi sapere quanti iscritti ti servono per generare traffico o per generare vendite e guadagnare?
Potesti avere una lista di 50 mila persone, ma nessuno apre le tue email e quindi nessuno clicca sui tuoi link. Cosa significa? Niente traffico e niente guadagni.
Oppure potresti avere anche solo una micro lista di 200 persone, che magari sono super targhetizzate (segmentate) e magari stanno aspettando da 1 mese il lancio del tuo prodotto.
Ecco allora che di queste 200 persone, praticamente tutte apriranno le mail e cliccheranno i link all’interno e tantissime compreranno la tua offerta.
3 – Quanto tempo serve?
Questo dipende da alcuni parametri. Il primo è il traffico che ricevi e il secondo è il CR di conversione dei tuoi optin. Gli optin non sono altro che i form che usi per chiedere le mail. Quando un utente si iscrive si dice che fa opt-in.
In parole povere, la prima variabile ha a che fare col livello di popolarità del tuo sito, la quantità di persone che lo visitano e quindi deriva anche dalla qualità dei contenuti. Se lo visitano in pochi, servirà più tempo per accumulare contatti e riempire le liste.
La seconda variabile è invece una conseguenza delle tecniche di persuasione che metti in pratica sulle tue pagine, per convincere gli utenti ad iscriversi alla newsletter.
Parlo quindi sia del lato grafico dei form ma sopratutto delle informazioni che scrivi: quali cose offri ai visitatori? Che valore?
L’esatto processo da usare per una newsletter perfetta
Una newsletter fatta bene è sempre composta da tre fasi, senza considerare la fase 0, ossia la progettazione. Le tre fasi che la compongono sono:
Vediamole una alla volta.
0 – Progettazione del funnel
Prima di iniziare qualsiasi ragionamento, secondo me, devi farti questa domanda fondamentale:
A cosa ti servirà la tua newsletter?
Conoscendo il fine, lo scopo che vuoi raggiungere, automaticamente riuscirai a rispondere a domande tipo quelle che troverai tra poco continuando la lettura, oppure sarai in grado di risolvere quei dubbi che ti possono bloccare o rallentare (ad esempio quelli sulla tempistica dell’invio – timing – o sullo stile della mail)
Quali contenuti ci saranno nella tua newsletter?
Che cosa conterranno le tue mail? Ci saranno dei video, degli audio, saranno degli avvisi che contengono i nuovi post sul tuo blog, oppure prodotti da vendere o offerte?
Dipende un po’ dal tuo business e dallo scopo della tua newsletter ma sicuramente una cosa è certa, più i contenuti sono unici ed esclusivi meglio è. Oppure, puoi anche dire o scrivere le cose che scrivono tutti, ma fallo in modo diverso, in un originale, da una diversa prospettiva.
Nei contenuti che scriverai all’interno della newsletter dovrai anche mantenere un certo livello di coerenza costante. Tutto quello che riguarda la comunicazione e quindi anche i contenuti delle tue mail, deve essere inerente e complementare a quella che è la tua storia, i tuoi principi e la tua mission.
Design e stile grafico della newsletter
Come apparirà visivamente la tua newsletter? Come saranno esteticamente le tue email? Queste sono senz’altro domande da farsi, facendo attenzione a non rimanere bloccato a pensarci troppo pero’. Ho parlato del blocco che situazioni come queste possono creare nel mio libro, chiamandolo “paralysis by analysis“.
Ci sono una marea di bellissime mail in giro, ma devo dirti la verità, quelle che leggo di più sono quelle semplici. Non faccio caso molto al design di una mail come invece ne faccio molto alle informazioni che trovo in essa.
Magari è un comportamenti mio personale quindi non prenderlo come pura verità, ma io credo che più o meno per tutti sia la stessa cosa. Comunque, penso che il design curato e super figo non sia una cosa strettamente necessaria nel campo dell’email marketing,
Penso piuttosto che sia più fondamentale comunicare il messaggio nel modo più semplice e diretto possibile e se questo vuol dire togliere distrazioni grafiche, allora no problem, Dare valore è più importante di far dire “wow, che bella email”.
Secondo me, all’inizio sopratutto, è meglio non dare troppo peso al design, puoi sempre migliorarlo in seguito. Ci sono altre cose più importanti.
1 – Cattura (Lead generation)
Il primo passo pratico, dopo quello teorico di capire a cosa ti servirà la tua newsletter, è quello di creare un sistema per catturare i leads, catturare le email dei tuoi visitatori. Abbiamo visto quali strumenti servono per farlo, ora vediamo come funziona.
Per essere chiaro, guarda l’immagine qui sotto, dovrebbe essere simile la tua situazione attuale.
In parole povere, hai un sito web, magari un blog, che riceve traffico, riceve visitatori.
Nota bene: Se non riceve visitatori, dopo aver letto questo articolo, ti consiglio di andare a leggere quest’altro: come aumentare i visitatori del sito. Guarda che è importante saperlo fare, non c’è nulla di complicato, per questo ti consiglio di dargli una lettura.
Oppure puoi leggere il mio libro “Al tuo sito serve traffico”, lo trovi su Amazon cliccando qui, o puoi leggere la prima parte gratis iscrivendoti alla mia newsletter (ma guarda che combinazione, una newsletter!)
Dicevamo che hai un sito, e che riceve visitatori. Il tuo obiettivo è fare in modo che questi visitatori ti lascino la loro email. Così tu potrai scrivergli direttamente e costruire una bella lista di contatti da usare con la tua newsletter, giusto? Ok.
Di solito, questo è quello che devi fare: devi creare una “squeeze page“. Che cosa è una squeeze page? E’ una pagina del tuo sito che contiene un modulo, dove l’utente può lasciarti la sua email.
La squeeze page è una tecnica per acquisire email che viene usata sopratutto con il traffico a pagamento, ma va bene anche per quello organico.
Considera che la pagina “Squeeze page” non dovrebbe contiene solamente il modulo, con solo scritto “iscriviti alla newsletter”, no..
Dovrebbe vendere l’iscrizione al visitatore, elencare i motivi che gli spieghino chiaramente come mai è cosi’ importante che si iscriva alla tua fantastica newsletter. Cosa riceve in cambio? Quali sono i benefici?
Come fare iscrivere la gente alla newsletter?
Perché un visitatore dovrebbe iscriversi alla tua newsletter? Eh, bella domanda, giusto?
Per fare in modo che le persone si iscrivano alla tua newsletter, e quindi che inseriscano la loro mail nel form optin che hai creato con questo strumento, devi offrirgli qualcosa in cambio.
Ripeto, per fare lead generation devi offrirgli qualcosa in cambio.
Potrebbe essere un’offerta speciale riservata, un buono sconto, un pdf gratuito, un corso gratis, una consulenza gratuita, e mille altre cose ancora. La cosa importante è che quello che offri deve avere un valore per gli utenti a cui lo offri, altrimenti non otterresti alcun risultato.
Quindi, devi conoscere chi sono i tuoi visitatori. Ti ricordi tutto il discorso sull’identikit del cliente e le buyer personas che ho scritto nell’articolo su come trovare nuovi clienti online? Riguardatelo.
Quando sai chi legge il tuo blog, sai anche cosa vuole e di conseguenza sai cosa puoi offrire in cambio della sua email. Perfetto!
Cerchiamo di riassumere le tecniche generali per fare “lead generation”.
0 – Valore in cambio di una email
E’ il concetto zero, quello che devi applicare sempre quando vuoi fare lead generation. Si applica a tutte le successive tecniche, perché il concetto è sempre quello.
Dare valore al visitatore in cambio della sua mail.
Cosa ci guadagna lui se ti lascia la sua preziosa email? Insomma, tu gli stai chiedendo di fare un’azione, perché dovrebbe farla?
Ragiona quindi un attimo su quale potrebbe essere un informazione di valore per il tuo lettore tipo. Potrebbe anche essere un semplice .pdf con dentro una guida step by step o qualcosa del genere.
Pensa a quello che vuole, a quale è il suo problema e troverai una cosa di valore da poter barattare con la sua email.
1 – Exit intent + optin
Questo metodo è abbastanza semplice da implementare e si basa praticamente sullo stesso concetto del metodo precedente, quello di dare valore in cambio della mail.
Solamente che, in questo caso, si chiede al visitatore la mail poco prima che sta lasciando il sito. Si chiama anche “exit intent” perché il visitatore ha l’intento di lasciare il sito e viene bloccato un attimo. Gli si chiede di fare una scelta, di prendere una decisione.
Lo si fa tramite un plug in di wordpress o altri servizi esterni, Clickfunnels ce l’ha integrato. Alla fine sarai in grado di creare un pop up sul sito, che si attiva solo quando l’utente muove il mouse con l’intento di uscire dalla pagina.
Il pop up può essere poco invasivo oppure molto invasivo, tipo un banner che si apre a piena pagina. L’importante è che riesca ad intercettare l’attenzione del visitatore, gli metta la tua offerta davanti agli occhi e lo metta di fronte ad una scelta last second.
Siccome una grande quantità di utenti che lasciano il tuo sito, con molta probabilità non ritorneranno mai, attivare questa strategia aiuta ad intercettare un po di leads che altrimenti perderesti.
La brutta notizia?
Funziona solamente col traffico desktop, non funziona con gli smartphone.
2 – Squeeze Page + traffico
Questo è il concetto che ti ho accennato sopra, quello della squeeze page, che altro non è che una landing page (LP) progettata per raccogliere le mail.
3 – Moduli nel footer o nella sidebar
Il metodo forse più diffuso per raccogliere mail è forse quello di inserire in fondo a tutte le pagine, oppure nella sidebar del blog, il banner che ti chiede tipo:
“Iscriviti alla nostra newsletter”
Se lo metti in pratica, ti consiglio di creare con Active Campaign un modulo diverso per ogni posizionamento. Tipo, ad esempio, crea il modulo per la sidebar, e un altro modulo per il footer. Così facendo, hai tutti i dati e le statistiche separate e puoi capire quello che funziona meglio.
2 – Pasturazione (Lead nurturing)
Questa è la fase intermedia tra l’acquisizione del contatto, che si chiama “lead generation” e la fase di vendita, dove cerchi di portare l’iscritto a convertire, a fare un’azione che vuoi che faccia.
Tieni presente una cosa: anche se io visivamente ho diviso queste due fasi (nurturing e conversion) in realtà non sono proprio divise. Diciamo che si dovrebbero amalgamare insieme.
Guarda l’immagine qui sotto:
Ci deve sempre essere una precisa proporzione tra i tipi di mail che mandi, non puoi chiaramente sempre vendere qualcosa senno’ la gente si cancellerà dalla tua newsletter. Devi dare valore agli utenti, dargli del “cibo”.
Questa seconda fase io la chiamo “pasturazione”, perché è un po come pasturare i pesci prima di prenderli all’amo. Gli dai da mangiare informazioni interessanti e di grande valore per loro e poi cerchi di farli abboccare alla tua offerta, per convertirli.
In questa fase l’ utente riceverà la tua prima mail, che ha un’importanza fondamentale.
Conferma dell’iscrizione alla newsletter
In realtà, la prima mail che dovrebbero ricevere i tuoi utenti è quella che gli comunica l’iscrizione alla tua lista e gli chiede conferma. Si chiama double opt-in.
Quella del double optin è una pratica che da una parte rende le tue liste più “pulite”, con all’interno persone veramente interessate ad essere iscritti. Dall’altra è un livello di protezione in più per gli utenti che devono confermare l’iscrizione con un’azione e quindi evitano problemi di iscrizione non volontaria etc…
Inoltre, nel modulo dove gli utenti mettono la loro mail (che è un dato personale), dovresti sempre mettere un consenso da spuntare per l’utilizzo dei dati personali. Controllati il regolamento attuale del GDPR.
L’oggetto della mail
La prima cosa che i tuoi leads (i tuoi iscritti) vedono e leggono quando ricevono una tua email, è l‘oggetto della mail. Si tratta quindi di un elemento importantissimo e non trascurabile.
Non vorrai mai lasciare l’oggetto al caso, vero? No, sprecheresti tempo e soldi. Quello che vorrai sempre fare è studiare bene quale oggetto usare, per ciascuna mail che manderai.
Parlo di un ragionamento da fare a livello di copy, ma anche di stile di scrittura, di tono, Questi sono tutti elementi importanti, come leggerai anche tra poco quando parleremo dello stile di scrittura delle mail nella newsletter.
Se consideri quante email riceve al giorno una persona, in media, ti puoi immaginare l’importanza di riuscire a “spiccare” in qualche modo tra tutta la massa.
Ma i tuoi leads non devono solo vedere la mail, non devono solamente notarla. Se la notano e basta tu non ne hai alcun beneficio. I tuoi contatti devono aprire la mail e magari leggerla.
La conseguenza di un’oggetto della mail scritto bene sarà un ottimo tasso di apertura della mail (open rate), e al contrario, un’oggetto che non funziona, si tradurrà in un pessimo tasso di apertura.
Come fare per ottimizzare gli oggetti delle mail?
Semplice, crei uno split test (test di divisione) tra due mail uguali ma con oggetto diverso, nella stessa sequenza o newsletter. Poi vedrai quale delle due ha convertito meglio e quindi saprai anche quale è l’oggetto migliore (perché è l’unico elemento che le differenzia).
Con Active Campaign si fa semplicemente cosi:
Un’ottimo modo per differenziare e migliorare la visibilità degli oggetti delle mail è quello di personalizzare l’oggetto con delle variabili automatiche. Sembrano paroloni ma è facilissimo.
Ad esempio puoi inserire il “nome” dell’iscritto, cosi’ che sembri che stai parlando proprio con la persona che legge. Ma puoi inserire qualsiasi tipo di informazione negli oggetti e anche nel testo delle mail della newsletter.
Non è che devi inserirlo a mano tutte le volte, è ovvio, il nome viene inserito nella variabile dall’utente stesso, quando fa l’opt-in e poi, nelle mail, viene inserito in automatico tramite i parametri personalizzati (qui puoi vedere come funzionano).
Un pessimo modo per rendere gli oggetti più visibili è invece quello di usare icone o una punteggiatura aggressiva, tipo maiuscole o punti esclamativi a ripetizione. Spesso, questo tipo di email viene riconosciuto come spam e quindi vengono messe da parte automaticamente.
Tra gli errori più comuni c’è quello di scrivere nell’oggetto quello che poi scriverai nella mail. E’ un po come vedere un trailer che svela già la fine del film.
Piuttosto, devi suscitare curiosità usando parole chiave, numeri o cifre, che spesso aumentano la curiosità dei lettori.
Il testo preheader della newsletter
Una parola in più riguarda il testo che compare vicino all’oggetto nella mail. In pratica, per capirci prendiamo per esempio Gmail: fornisce un anteprima del contenuto ancora prima di aprire la mail.
Il testo preheader non dovrebbe essere uguale al’oggetto, altrimenti è una copia inutile e non sfrutteresti lo spazio di testo in più che hai per “vendere” la tua mail.
Piuttosto dovresti sfruttarlo scrivendo qualcosa che incuriosisce, intriga, crea suspance e dia la sensazione a chi legge di dover aprire per ottenere o ricevere qualcosa.
Aggiungerlo è un gioco da ragazzi, in Active si fa cosi:
Semplicemente il testo preheader è qualcosa di poco sfruttato, che poi usare per aumentare la persuasione in atto nella tua newsletter.
La personalizzazione
Avere la possibilità di personalizzare le mail è sempre un’ottima cosa e in questa guida su come creare una newsletter ne dovevo per forza parlare.. Con Active puoi farlo nativamente ed è facilissimo.
Personalizzare l’oggetto della mail o anche il testo all’interno, aumenta importanti KPI: aumenta l’open rate delle mail, aumenta l’engagement del pubblico, aumenta il click rate nei link dentro le mail che scrivi.
Insomma, è veramente un must have oggi giorno poter personalizzare le mail il più possibile.
Cosa deve contenere una mail della newsletter (3 cose)
Ci sono 3 cose che ogni mail della newsletter dovrebbe contenere.
- Quello che vuole il tuo lettore, che deve essere in proporzione molto maggiore del resto.
- Poi, deve contenere quello che vuoi tu, ossia l’informazione che vuoi passare, la cosa che ti fornisce un ritorno.
- E infine una CTA, che può essere un pulsante o un link che porta l’utente ad una risorsa o ad un’azione che l’utente deve compiere per andare al passo successivo del percorso.
In pratica, una newsletter di successo che funzioni, deve contenere mail composta da un mix di elementi.
Non vendere troppo, ci deve essere un giusto bilanciamento, come ti ho già spiegato sopra, altrimenti le mail verranno ignorate dopo poco tempo.
Lo stile di scrittura
Scrivere mail corte o lunghe? Questo è il dilemma.
La verità è che non c’è un’unica verità. C’è chi ha successo scrivendo mail cortissime, chi ne ha scrivendo mail lunghissime. Devi fare i test e verificare cosa funziona meglio per il tuo pubblico.
Certamente una mail scritta bene si legge facilmente e velocemente perché scorre bene.
Magari il tuo pubblico non ha tempo di leggere una mail lunga, magari ce lo avrebbe se la mandassi in un momento differente.
Oppure, sempre tornando con la mente all’obiettivo finale, se vuoi semplicemente condividere un nuovo post sul tuo blog, potrebbe bastare un titolo, un’immagine e un link per far andare il lead a leggere il post. Chissà.
E ancora, se devi vendere un prodotto, puoi provare a “venderlo” direttamente nella mail e quindi a farla più lunga con quell’obiettivo.
Parla il linguaggio del tuo pubblico. Se riesci a usare il linguaggio giusto per descrivere il problema centrale per il tuo pubblico, ottieni una sorta di “risonanza“. Hai presente quando il cristallo di un bicchiere risuona e reagisce fino a rompersi?
Un messaggio che vibra alla frequenza perfetta per il pubblico perfetto è un messaggio che funziona. Un messaggio che funziona arriva direttamente al punto, comunica perfettamente quello che deve comunicare. Risolve un problema.
Magari nella tua comunicazione ideale ci possono essere 4 o 5 parole chiave che il tuo pubblico utilizza, magari sono di meno o di più, parole che usandole migliorano la tua comunicazione. Queste informazioni le puoi trovare nei gruppi Facebook, nei forum online, nelle Community o addirittura nelle recensione dei prodotti su Amazon.
Fare una ricerca in proposito è sicuramente qualcosa di molto utile.
Il timing
Le sequenze di mail che arriveranno ai tuoi iscritti, saranno sequenze corte o lunghe? Arriveranno 7 email in 3 giorni o 3 mail al mese? Un’altro dilemma.
Con quale frequenza pensi di inviare le mail? Tutti i giorni oppure una al mese.
E in che orario? Mandi la mattina , pomeriggio o sera? E’ molto importante trovare il giusto setup.
Mandarla una al giorno secondo me è troppo ma dipende sempre da vari fattori che devi considerare.
Se, per assurdo tu mandassi 1 buono da 100 euro ogni giorno, gli utenti probabilmente non avrebbero problemi a ricevere email ogni giorno. Quindi dipende sempre dal valore che metti dentro alle email della newsletter.
Non posso darti nessuna precisa informazioni sul timing, ti consiglio semplicemente di fare qualche test anche sul giorni di invio, sulla frequenza e sugli orari.
3 – Conversione (Lead Conversion)
Questa terza e ultima fase è ovviamente quella da cui dipendono tutti i tuoi guadagni online derivanti dall’email marketing. Se i leads che hai nelle tue liste di mail non convertono, non guadagnerai niente.
A proposito, c’è un lungo articolo dove spiego quali sono i metodi più usati per guadagnare online con un blog, dacci un’occhio e fammi sapere se ti piace, lo trovi qui: come guadagnare con un blog.
Il tuo obiettivo con la tua newsletter è trasformare i leads in clienti. Fine.
Come ottimizzare una newsletter
Adesso che hai il software che ti gestisce la newsletter (registrati gratis qui) ed hai un sito dove metter i tuoi form per catturare i clienti (registrati gratis a clickfunnels qui o guarda come creare un blog qui), è il momento di avviare la macchina generatrice di contatti.
Ricorda che questa macchina non è quasi mai perfetta, sopratutto all’inizio, Si può’ sempre mettere a punto ed ottimizzare.
Il segreto per farlo è fare test. Sempre.
I test, o split test, o A/B test, li fai direttamente all’interno di Active Campaign e ti forniscono tutti i dati che ti servono per ottimizzare la tua newsletter.
Call to Action
Le “call to action” sono i tasti, i bottoni o i link che inserisci all’interno delle email nella tua newsletter. Mettile sempre, sono fondamentali perché portano l’utente avanti nel processo..
Io ti consiglio di metterne una sola per ogni email, possibilmente mirata (se sai quello che il pubblico vuole), cosi sei abbastanza sicuro che compia quell’azione.
Per lo stesso motivo puoi mettere meno CTA se la lista è più segmentata.
Come automatizzare tutto il processo
La newsletter dovrà ovviamente girare da sola e quindi devi automatizzare tutto il processo. La cosa è veramente facile da fare.
Prima cosa, una volta creata una sequenza di mail e messa all’interno di un’automazione, basta che la imposti una volta e poi sarà per sempre automatica.
Scegli come si attiva, scegli il timing degli invii, se serve aggiungi delle ulteriori regole al flow, e sei a posto.
Seconda cosa, hai anche a disposizione una marea di automazioni già fatte che puoi importare e personalizzare.
Quindi, tutto facile non ci sono scuse.
Come segmentare gli utenti della newsletter
Non mi ricordo in che punto ma sicuramente l’ho già detto, che più una lista è segmentata e meglio è, perché conosci meglio i tuoi iscritti.
E come si fa a segmentare una lista in modo automatico?
Io, con Active Campaign, uso il sistema dei tag, puoi impostarli nelle automazioni e poi gireranno per sempre in modo automatico come tutto il resto. Bello, vero?
Tu devi solo sederti e guardare la tua newsletter girare per te, come le hai ordinato.
Metriche e KPI da monitorare
Ultima cosa di questa guida su come creare una newsletter, ma non ultima per importanza, ricorda di analizzare i dati. Puoi vederli dal pannello di controllo, nelle statistiche della campagna e della newsletter.
Usa anche Google Analytics per tenere d’occhio i KPI. Ad esempio, quanti sono i visitatori mensili che arrivano dalla newsletter? Quanto tempo rimangono sul sito e che CR hanno?
Ti può aiutare anche impostare degli obiettivi su Google Analytics e scaricare dei report ogni tanto.
Conclusioni
Con tutto quello che ho scritto, spero di averti convinto che, se già non l’hai fatto, devi creare subito una newsletter o perlomeno un sistema di email marketing il più automatizzato possibile.
Non ci sono scuse, non servono conoscenze tecniche particolari e anche tu puoi mettere in piedi un semplice form per prendere le mail ed aggiungere qualche automazione base (ricordati di guardare questa mia guida)
Non iniziare a convincerti che non hai abbastanza traffico sul tuo blog tale da giustificare una newsletter; parti lo stesso ora, registrati qui, fai un form e inizia a costruire la tua lista. Il traffico poi arriverà.
E’ sbagliato pensare che siccome il sito appartiene a una super micro nicchia, allora nessuno sarà interessato a iscriversi alla tua newsletter. In realtà, è proprio quando la nicchia è più piccola e specifica che gli utenti che si iscrivono hanno più valore per te, perché sono probabilmente meglio segmentati.
Per creare una newsletter hai bisogno solo di un unico tool, cliccando qui puoi avere per 14 giorni gratuitamente Active Campaign e usarlo per creare la newsletter perfetta oltre che automatizzarla al 100%, cosa altrettanto importante… prova a vedere come funziona qui.
In questo lungo articolo hai trovato tutto il necessario per capire come creare una newsletter, e molto molto di più. Adesso che hai le informazioni, il compito di passare all’azione è solo tuo.
Ti è tutto chiaro su come creare una newsletter? Hai già creato la tua? Per quale obiettivo la usi? Come ti sta performando? L’hai automatizzata?
uuu articolo faraonico, l’ho letto tutto però e l’ho trovato super interessante. Inizierò ad impostare la mia newsletter appena posso e poi voglio provare ad impostare qualche sequenza automatica di email (si dice cosi?^_^) Stefania
ottimo, ti consiglio di partire da automazioni semplici per poi addentrarti sempre più nel complesso se ce ne è bisogno. ciao
ciao, ho creato la mia prima automazione con activecampaign, e ad ogni utente che mette la mail tramite il modulo si avvia in automatico questa automazione che poi sarebbe la mia newsletter, quante mail consigli di mettere? posso aggiungere nuove email sempre in fondo all’automazione? grazie
esatto, quando scrivi una nuova email la aggiungi alla sequenza mettendola alla fine. Cosi’ la tua newsletter diventa sempre più lunga…