Sono Francesco Baldi e in questo blog condivido informazioni utili per chiunque voglia creare o sviluppare un business online di successo.
Mi piacerebbe poterti raccontare la mia storia e il percorso che oggi mi ha portato a vivere delle mie passioni, guadagnare online e lavorare da dove voglio senza obblighi di tempo o di ufficio.
Vorrei poterti dire che questo percorso sia stato per me una strada diritta, che va da un punto A direttamente ad uno B, come una linea tracciata dalla penna, ma non è così.
In realtà la strada che ho percorso è più simile a un serpeggiamento che ad una linea diritta.
Ed è questo tipo di percorso, con i suoi mutamenti, i suoi cambi e i suoi imprevisti che dovrai aspettarti anche tu quando deciderai di darti un’obiettivo da raggiungere. Magari oggi, mentre stai leggendo queste righe, l’obiettivo ce l’hai già in testa.
Magari sei nel bel mezzo del percorso e stai già affrontando i cambi di direzione che vedi nell’immagine sopra. Sei nella condizione dove non “ci capisci più nulla”?
Va bene… perché le cose importanti sono due: la prima è iniziarlo (il percorso) e la seconda è mantenere una direzione generale verso l’obiettivo prefissato. Chiamiamolo “trend” positivo verso il l’obiettivo.
Ma quale era e quale è il mio obiettivo? Ne parleremo alla fine della storia…
La storia inizia con un raviolo di traverso…
…ed i ravioli io li odio.
“Raviolo” era il nome di un ristorante di Londra dove lavoravo come lavapiatti.
Ero andato in Inghilterra nel lontano 2005 (se non ricordo male era quell’anno) con l’obiettivo di trovare un lavoro nell’industria della computer grafica.
Nel campo del 3D ero un’autodidatta, avevo imparato da solo ad usare il programma 3D Studio Max, durante i tempi dell’università a Pisa. Nello stesso periodo facevo anche i primi siti internet per me e per dei clienti. Nel frattempo imparavo in parallelo la grafica, frequentando soprattutto forum online. (Mi ricordo del vecchio forum hwupgrade)
Erano i tempi in cui ero veramente flashato (si scrive così?) dalla trilogia del “Signore degli Anelli” o di “Matrix” ed ero rimasto molto affascinato dall’animazione e dalla modellazione 3D. (già da quando vidi al cinema Jurassic Park nel 1993 in realtà qualcosa nella mia testa aveva fatto click).
Praticamente quel software particolare (3ds Max) era molto in voga all’epoca, ma un altro software stava prendendo piede ed era usato da tutte le maggiori produzioni in tutto il mondo, specialmente a Londra. Si chiamava Maya (in realtà si chiamava Discreet Maya, anni dopo acquisito dalla Autodesk)
Per bruciare le tappe e perché era già in programma l’avventura londinese, frequentai un corso di Maya per qualche mese in una scuola a Firenze, l’accademia Nemo NT.
Ero portato col 3D, ero il primo della classe. Quindi dopo il corso, via… volo di sola andata per Londra.
Nella città magica inglese c’ero già stato tante volte ma questa volta avevo un piano ed il piano era semplice (più o meno): trovare lavoro nel campo della computer grafica e nel frattempo tirare a campare trovando un’occupazione random da qualche parte.
E quel lavoro random fu un lavoro come lavapiatti in un ristorante chiamato il Raviolo. Un esperienza terribile, una roba da vomito veramente. Uscito da li, una sera alle 2 di notte, dovevo fare tutta la città a piedi e in bus perché la metro era chiusa e abitavo dalla parte opposta della città.
Mi sono detto, ma che minkia sto facendo? Cosa c’entra questa cosa con il mio obiettivo? In quale cavolo di parte del piano “lavorare nel 3d” sta la fase “lavorare in un ristorante”?
La mattina dopo queste domande esistenziali mi licenziai in tempo zero e mi sono seduto al pc. Ho mandato 100 email tutte uguali a 100 aziende di computer grafica della city londinese ( a Soho c’era la più alta concentrazione di aziende di post produzione europea, non so se anche oggi è così).
Su 100 email inviate risposero 2 aziende (un CTR del 2% quindi, ma all’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse il ctr eh).
Una di queste due aziende mi chiamò per un colloquio (un’interview come dicono loro) e con un fantastico CR del 50% dopo 1 settimana stavo già lavorando nell’industria 3D londinese creando characters in 3D per l’animazione.
Pixel a go go
Missione compiuta quindi, obiettivo raggiunto. Lavoravo nella computer grafica a Londra a 40 metri dal mercato di Convent Garden. Un sogno, ogni giorno uno spettacolo.
Era iniziato un periodo emozionante, ricco di esperienze, di amicizie e di scoperte. Iniziavo a lavorare con vari studi di animazione, a progetti diversi e sempre più divertenti.
Alcuni erano lavori che potevo fare a distanza, molti invece richiedevano un trasferimento. Questo è il mio profilo IMDB (l’Internet Movie Database).
Andai quindi a lavorare da Londra a Pisa, da Pisa a Firenze, poi a Roma. E qui, si rivelò a me quello che era il lato più negativo di quel lavoro che fino ad ora mi aveva solo affascinato. Lavoravo a serie tv di animazione, a film, ma dovevo sempre spostarmi. Inoltre i progetti e le produzioni duravano in media pochi mesi.
Va bene, era un’emozione vedere il proprio nome nei titoli di coda alla televisione ma dopo la prima volta… che palle.
Alla fine ero finito in una ruota che non controllavo. perché lavoravo per “altri”. Aiutavo i progetti degli altri a crescere ma io rimanevo sempre io (vedi chiarissima immagine qui sopra).
Inoltre il fattore del trasferimento, che all’inizio era anche divertente, col passare del tempo diventava un po’ uno sbattimento.
Ma che strapalle!
ok, creiamo qualcosa che non esiste.
Basta! Dovevo fare qualcosa, dovevo trovare un modo per uscire da quella ruota che girava e girava.
Io venivo chiamato da una produzione, creavo cose per altre persone che ci guadagnavano, poi la produzione finiva e dovevo tornare in giro, via cosi… in loop.
Mi ero proprio rotto di stare al pc e creare qualcosa per altri e si da il caso che, per mia fortuna, era dello stesso mio parere una persona che conobbi a Roma in quel periodo. Iniziò una nuova avventura guidata da una passione e un obiettivo comune.
Invece di creare dei personaggi a cartoni animati per gli altri, ne abbiamo creati alcuni per noi, li abbiamo chiamati “Forestelli”, abbiamo registrato il marchio e aperto il sito internet. Era il 2009.
Considera che quello era ancora il periodo in cui pensavo (sbagliando) che per guadagnare online o per guadagnare con un blog bisognasse vendere dei propri prodotti (e produrli pure). Che roba assurda.
Ci siamo subito messi all’opera facendo quello che sapevamo fare, ossia creare serie tv a cartoni animati.
Quindi abbiamo disegnato, progettato e sviluppato la serie tv per bambini dei forestelli e l’abbiamo anche presentata alla RAI durante l’evento del Cartoon on The Bay a Venezia. In parallelo abbiamo sviluppato una serie di prodotti di merchandising ed anche l’e-commerce per venderli.
Sviluppare prodotti non è mica una passeggiata. All’epoca eravamo ancora con la mentalità che “basta fare un prodotto per venderlo”; si perché tanto la gente lo comprerà! (si certo) Eravamo bravi a fare cartoni animati ma di marketing sapevo poco.
Anche di ecommerce non avevo esperienza ma dovendolo gestire in prima persona ho imparato tutto quello che bisognava imparare. Non ci ho messo 2 mesi, ci ho messo anni e impiegato centinaia di prove, di test e di ricerche prima di capire come far funzionare il sistema.
E proprio durante una di queste ricerche giornaliere, incrociai una cosa nuova che non conoscevo e che sarebbe stata la causa di tanti cambiamenti futuri (cambiamenti positivi).
Un corso che ha dato i suoi frutti
Stavo facendo online una ricerca per studiare qualche tecnica per promuovere online i prodotti dei Forestelli.
Mi capitò sotto gli occhi un corso che parlava di affiliazioni. Hai presente le affiliazioni Amazon, ecco quella roba li e molto di più.
Sinceramente, io nemmeno sapevo cosa fossero le affiliazioni. Però, siccome parlava di come promuovere prodotti online, mi ricordo che pensai che forse mi sarebbe stato utile per promuovere i quadri per bambini dei Forestelli.
E poi, uno degli insegnanti del corso già lo conoscevo. Era lo stesso un altro corso che avevo fatto qualche mese prima e che spiegava come guadagnare con Instagram, come funzionava quel social e come si potevano far crescere i profili su IG.
Quindi lo conoscevo già, costava poco, sembrava interessante e quindi lo acquistai. Cazzo, il miglior investimento della vita.
Ero uno dei primi del corso e avevo imparato a promuovere offerte e prodotti online. All’inizio mi ero specializzato nella vendita di biglietti aerei in affiliazione nel Qatar.
Ma chi mi#chi@ ci avrebbe mai pensato che potevi creare un sistema automatico per vendere biglietti aerei da casa? Io mai.
Dopo un po, la persona che aveva creato il corso mi telefona e mi propone di andare a lavorare nella sua azienda a Malta. Mi disse “Vieni a vedere le cose che facciamo… e se non funziona, amici come prima”.
Beh, dovevo di nuovo viaggiare, trasferirmi, probabilmente lavorare per altri… mhhh.. secondo te, ho rifiutato?
Il giusto mindset
A Malta ho visto cose sconvolgenti, tipo ragazzi di 20 anni che guadagnavano 15 mila euro al mese standosene in vacanza, oppure budget infiniti per campagne pubblicitarie internazionali.
Ma sopratutto ho incontrato professionisti che mi hanno trasmesso quel mindset, quello giusto, quel il modo di pensare che ti cambia la vita.
Finita quell’esperienza sono tornato a casa dalla mia famiglia e ho iniziato a lavorare duro per creare assets online. Ho implementato tutte le cose imparate sia con i forestelli, sia con gli altri progetti.
Ho iniziato a creare decine di asset e siti internet, generando milioni di visualizzazioni e poi monetizzandoli in mille modi diversi.
Quando lavoravo nelle produzioni 3d si seguiva la cosi detta “pipeline“; un modo preciso, fatto di step precisi, per arrivare poi, alla fine, alla creazione di un cartone animato.
Lavorando nell’internet marketing ho ritrovato lo stesso modus operandi fatto di steps che, se seguiti correttamente, portano sempre al risultato.
Cosa c’è di strano nel pensare che se hai un blog che ti produce 300 euro al mese e riesci a farne altri 20 che in media ti danno la stessa revenue, guadagnerai al mese 6000 euro?
Magari a te può a prima vista sembrare strano ma a me sembra del tutto normale e fattibile.
Dal primo obiettivo fino all’ultimo.
Durante la strada che finora ho percorso, ho cambiato 3 volte obiettivo ed è giusto perché ci si evolve sempre.
All’inizio avevo l’obiettivo di lavorare nel mondo della computer grafica. Il mio primo obiettivo era quindi un goal abbastanza particolare e diverso dall’ambito in cui mi trovo oggi ad operare (l’unica cosa in comune è l’uso del pc eheh).
Il secondo obiettivo era quello di creare un mio Brand proprietario. L’esperienza passata lavorando come tecnico di computer grafica mi aveva fatto capire la limitazione di un lavoro da dipendente.
Volevamo metterci in gioco e creare qualcosa di nostro, che ci permettesse di vivere seguendo le nostre passioni e i nostri termini. Volevo lavorare quando volevo e a quello che volevo, senza limiti o restrizioni.
Risultato? Abbiamo creato lo Studio Forestelli e il brand “Forestelli” e con esso l’e-commerce proprietario. Anche questo obiettivo raggiunto pienamente.
Ad oggi i Forestelli hanno più di 12 anni di attività e hanno spazzato via la convinzione che per vivere servisse trovare un posto fisso, un lavoro da dipendente.
Il terzo obiettivo me lo sono prefissato nel 2015, dopo una attenta valutazione del passato / presente / futuro. Lavorare come dipendente mi aveva mostrato le limitazioni di questo tipo di vita. Creare un’attività online mi aveva mostrato che un modello diverso era possibile.
Le esperienze lavorative precedenti sono state fondamentali per arrivare a questa consapevolezza. Quando si dice che “non rimpiango nulla del passato”.
Quale era quindi questo terzo obiettivo? Aumentare le mie conoscenze riguardo ai tipi di business online più remunerativi e costruire delle rendite passive automatiche.
Per raggiungere questo obiettivo era chiaro che servissero 2 cose: imparare ed agire con costanza. Le ho messe in pratica entrambe e indovina cosa è successo?
Ha funzionato.
Questo goal, che tra tutti quelli precedenti può sembrare quello più ambizioso si è rivelato quello che mi ha dato le emozioni e le soddisfazioni più grandi.
Nel 2020 mi sono dedicato a sviluppare un nuovo asset online automatico, questa volta nel settore del KDP Publishing sviluppato da Amazon. Ho usato il mio libro “Al tuo sito serve traffico” come “campo di addestramento” e solida base per testare il workflow. Da di sono andato avanti.
Oggi credo di essere uno dei pochi in Italia che conta centinaia di pubblicazioni in diverse nicchie e lingue. Il business nel publishing è in piena fase di scaling e regala sempre soddisfazioni crescenti.
Io ho ancora da scrivere tanti capitoli della mia storia e tanti obiettivi da immaginare e raggiungere. Ultimamente mi sto molto interessando al campo dell’Intelligenza artificiale ed alle sue applicazioni per lo sviluppo, gestione e scaling di business online esistenti. Anche il settore della blockchain attira la mia attenzione.
Frequento sempre eventi o fiere di questi settori in Italia e all’estero (soprattutto a Londra) perché per avere buone idee bisogna anche “sbattersi”. Magari la prossima idea arriverà da questi settori, non lo so.
Quello che hai letto ora sul mio sito è la mia storia e questo blog è il posto dove puoi conoscere le tecniche e le risorse che ho usato per costruire da zero i miei assets online. Leggile se vuoi, in modo che anche tu possa provare a costruire qualcosa di tuo nel mondo digitale.
Nel frattempo, io sviluppo nuovi progetti, incontro nuove persone, continuo a studiare, cercare, immaginare e sviluppare perché alla fine il mio percorso è solo all’inizio. Ed il tuo?